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lunedì 26 maggio 2008

Pregiudicato accoltella il figlio gay

Onore e vergogna. Due motivi per cui ci si può scagliare anche contro un parente stretto. Succede a Palermo, dove un uomo ha colpito con un coltello il figlio gay. Insopportabile sapere di avere procreato un omosessuale per un pregiudicato 53enne che ha accoltellato il ragazzo di 18 anni durante una furibonda lite.
Qui la notizia.
Certo per un pregiudicato e tutto ciò che ne deriva dalla sua (sotto)cultura,è ancora più difficile accettare una situazione del genere.
Passi da gigante son stati fatti rispetto ad anni fa.
Qualche outing tra i vip,informazione da parte dei media,movimenti che son cresciuti man mano,programmi di governo che hanno provato a lavorare anche nell'ottica del mondo gay.Insomma un "quasi" sdoganamento,anche del termine stesso.
Ma credo ci sia ancora molto da compiere.
Il giorno che un gay,non verrà etichettato come tale,allora saremo a buon punto.
La mia riflessione era proprio questa.
A che punto siamo adesso?
Credo che non può passare in secondo piano nemmeno la sofferenza di un padre che è arrivato a fare ciò.Accettare mio figlio per poi farmi prendere in giro al bar?Gesto condannabile sempre e comunque,ma in che società viviamo?
Sicuramente ci sono due anime contrastanti.
Non parlerei nemmeno di accettazione,perchè quella nessuno è in grado di esercitarla o meno.
Ma indubbiamente c'è chi è aperto nei loro confronti e chi invece,niente,anzi a parlarne ride di gusto e basta.
Sugli ultimi c'è ben poco da fare.
La mia riflessione era mirata alla prima categoria.
Siamo sicuri di essere cosi aperti?O almeno fino a dove?
O magari facciamo come con le discariche?Insomma,ovunque,ma non nel mio giardino.
Agli "aperti",chiedo:"come accettereste che il gay sia proprio vostro figlio?".
Credo che molti non la prenderebbero cosi bene come sembrerebbe.
Massima comprensione per gli altri,ma non vorrei fosse mio figlio..penso sia la risposta più gettonata.
Opinione,personale,certo,ma valutata.
Siamo quindi ancora lontani da un traguardo che possa essere definito accettabile.
A meno che,non sia questo,il massimo dell'apertura possibile.

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