No,nessun nuovo record di velocità.
I metri son stati fatti in verticale.E allora non vale.
Anzi,è una disgrazia.
Si è schiantato a pochi metri dalla strada dopo una caduta libera di 600 metri. Manuele Amadori, 36 anni, bresciano di Soiano del Lago, è morto sabato poco prima delle 13: il suo paracadute non si è aperto.
Amadori era arrivato ieri mattina a Mezzocorona in compagnia di due amici.
Proprio lui,si è buttato per primo: davanti a lui 600 metri di vuoto. Dopo 500 metri, che vengono percorsi in circa dieci secondi, Amadori - secondo le testimonianze degli amici - ha azionato il «pilotino estrattore», in sostanza un piccolo paracadute che con la resistenza dell'aria avrebbe dovuto aprire sacca e paracadute principale. Il pilotino si sarebbe regolarmente gonfiato, ma il paracadute non si è poi aperto. Amadori si è schiantato a un paio di metri dalla carreggiata, di fronte alla falegnameria Furlan, in mezzo ai fusti di alcuni pini neri.
Maurizio, l'amico che dall'alto ha seguito il lancio di Manuele, è stato testimone della disgrazia. Si è subito lanciato anche lui, raggiungendo in pochi secondi la strada. Immediata la richiesta di aiuto: sul posto sono arrivati l'ambulanza e l'elisoccorso, allertati dalla centrale operativa di Trentino Emergenza. Il medico ha potuto solamente constatare il decesso: impossibile sopravvivere dopo una caduta di 600 metri.
Certo,non è la norma,me non è nemmeno la prima volta che qualcuno fa questa fine.
C'è da riconoscere pure che ogni cosa comporta dei rischi.Ma dinnanzi a questo tipo di eventualità,questa morte a quel punto cosi irrimediabile,e cosi atroce per lo strazio al corpo(fortunatamente l'anima nemmeno se ne accorge di quel che sta per succedere),vale ancora la pena,continuare a praticare questi sport estremi?
Qui non si parlava nemmeno di uno sprovveduto.
A volte,qualche brivido in meno,facciamocelo bastare.
No alla violenza negli stadi
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